martedì 27 maggio 2014

L’A.S.D. Atletico La Salle VINCE la IV Leo Cup di Vho (AL)

Al quarto tentativo, dopo il 2° posto di 4 anni fa ed il 3° dell’anno scorso, l’Atletico La Salle, al suo primo anno come A.S.D., porta a casa la Coppa ed il premio del primo posto in uno dei tornei must della sua stagione. Un fine settimana memorabile, cominciato in quel di Sottovalle e terminato con il successo della compagine guidata da mister Zuccarelli.

L’inviato speciale Riki, ha curato per voi la cronaca e le pagelle, eccoli!

DI RICCARDO CANEPA

Finalmente dopo tante e cocenti eliminazioni arriva la così tanto attesa e ricercata Coppa ... Per la prima volta si è vista una Squadra con la S maiuscola, una squadra operaia senza troppi fronzoli ma decisiva nei momenti essenziali ... la Leo Cup è finalmente dell’Atletico La Salle!

Dopo un avvio non del tutto positivo con la sconfitta per 2-1 all’esordio, avversari gli SCATTO FISSO (rete per noi di Leo), la compagine di adozione valdostana si rialza immediatamente e riuscendo a vincere le 2 seguenti partite del girone riesce ad assicurarsi il passaggio del turno e ad approdare nel tabellone ad eliminazione diretta.

Nelle due ultime gare del girone, la squadra batte prima 2-1 THE ROOM (Ale e Lore su rigore), quindi gli già eliminati CAFFE’ CARDUCCI per 6-2 (reti di Ale, Leo e le doppiette di Cecca e Moli).

Nei Quarti i giallo-rossi riescono ad imporsi per 2-0 su I TILTATI grazie ad una grande prestazione di Leo (doppietta), anche se il risultato è bugiardo in quanto non è stato assai facile superare gli agguerriti ex Bar Milano.

La semifinale è tutta un’altra storia, l’Atletico se la deve vedere con il Borussia Dortmud, squadra molto giovane ma che ben ha impressionato nei gironi. La partita si mette subito in salita grazie ad un gol del terzino avversario ma i ragazzi di mister Zucca, affiancato per l’occasione dal vice Riki, riescono a riorganizzarsi e iniziano ad inanellare una serie di occasioni che sfocia al 10’ minuto nel meritato e sudato pareggio. L’arbitro pochi minuti più tardi decreta la fine dei tempi regolamentari, la partita si deciderà dagli 11 (per modo di dire) metri. Sul pallone vanno i 5 che erano già sul terreno di gioco, all’errore di Ale rimedia il portierone Jean ( grande protagonista anche nei 15 minuti regolamentari) che neutralizzando dal discetto due avversari porta i propri compagni in Finale.

Neanche il tempo di prendere un thè caldo che i ragazzi di La Salle devono scendere sul rettangolo verde per vedersela con LA GANG DEL BOSCO, proprio loro che lo scorso anno erano stati gli artefici dell’eliminazione proprio dei giallorossi e detentori del titolo. La partita parte subito a mille, si corre sul pallone come se non ci fosse un domani ma a farla da padrone è il palleggio ben orchestrato dai blues che costringe i ragazzi di Zucca a chiudersi in difesa e ribattere colpo su colpo alle sortite avversarie. Un miracolo del numero 1 giallorosso tiene il risultato bloccato sullo 0-0 e consente di portare l’Atletico per la seconda volta consecutiva alla lotteria dei calci di rigore. Decisivi l’ennesima paratona d’istinto di Jean ed infine il gol forse più importante per tutto ciò che rappresenta, quello del nostro Capitano, che segnando fa alzare la Coppa per la prima volta a questa società. Tutti i ragazzi corrono ad abbracciarsi mentre i due mister si congratulano per l’impresa appena compiuta. CAMPIONI

LE PAGELLE

  • JEAN 9,5: Fatti, non parole. Sarebbe da 10 ma quella papera ad inizio torneo gli costa mezzo punto in meno, il vero top player l’Atletico lo ha in porta. Sembra avere le molle sotto i piedi, si lancia da destra a sinistra manco fosse un pendolo. Non gli sfugge un pallone e quando non ci arriva lui ci pensa il palo a salvarlo. Gran merito di questa Coppa è sua e dei suoi guantoni. Reattivo come non mai sui rigori. IPNOTICO

Toldo Francesco Toldo – Europeo 2000

  • CECCA 8: Finalmente prima che gli caschino tutti i capelli riesce ad alzare la coppa. Pare nervoso per tutto il torneo ma si fa sentire in ogni momento. Due gol in una sola partita non li aveva neanche segnati alla playstation. Si fa da parte quando sente di non riuscire a dare quello che vorrebbe lasciando spazio a giocatori più freschi come un solo capitano sa fare. Si incarica lui della battuta del rigore decisivo e con gran freddezza segna, mentre i compagni di squadra erano tutti a toccarsi gli attributi, portando al trionfo i suoi compagni. ALTRUISTA

 Giggs Ryan Giggs - 2014

  • LORE 8,5: Conferma torneo dopo torneo le sue enormi qualità. Destro-sinistro per lui non fa differenza. Gioca con l’esperienza di un veterano anche se a volte incappa in distrazioni che potrebbero costare caro alla propria squadra. Gioca sempre a testa alta per dar il via a tutte le azioni dei giallorossi. Nella fase a gironi si carica la squadra sulle spalle segnando il rigore che ha garantito il passaggio alla fase eliminatoria. Tecnicamente non si discute, se non incappasse più in futili errori di distrazione staremo parlando di uno dei centrali più forti al mondo. VISIONARIO

Bonucci Leonardo Bonucci - 2014

  • ALE 7: Per la prima volta gioca per la squadra, infatti è meno appariscente del solito, ma quanto è importante la sua presenza in campo. Gioca ogni partita con intelligenza tattica ma senza quell’estro che lo aveva fatto apprezzare in quel di Caorle. Tecnicamente non si discute, ma va rivista la freddezza dal dischetto. GRAZIATO

Di Natale Antonio Di Natale – Europeo 2008

  • LEO 8: Il funambolico talento milanese lascia il segno anche in questa competizione trascinando l’Atletico nelle fasi calde del torneo. Il suo estro viene messo in secondo piano a vantaggio del grande lavoro sporco al quale viene chiamato in causa. Spesso rimane isolato ma non disdegna affatto il gioco duro uscendo spesso vincitore contro avversari fisicamente più grossi di lui. ERCOLINO

Insigne Lorenzo Insigne – 2014

  • FELTRO 8,5: E’ il suo torneo e si vede ogni volta che viene chiamato in causa. Butta il cuore oltre l’ostacolo e oltre ai pregiudizi che si porta dietro: molto bravo ma poco duttile. Entra deciso su ogni pallone come non esistesse un domani e sputa sangue sul campo talmente tiene alla sua squadra. Non è il fulcro del gioco ma quei pochi palloni che tocca diventano oro per l’Atletico. Da far rivedere nelle scuole calcio e a casa De Martini l’esecuzione dei suoi calci di rigore. RIVELAZIONE

Mario-Balotelli Mario Balotelli – Europeo 2012

  • MOLI 7: Gioca pochissimo ma quando entra segna. Trova il gol al primo pallone che tocca, ha una percentuale realizzativa superiore ad ogni altro giocatore. Quando non viene chiamato in causa è il primo ad incitare i propri compagni a non mollare mai ed a lottare su ogni pallone. Probabilmente avrebbe meritato più minuti dalla sua parte ma sicuramente ci saranno altri tornei che lo celebreranno come protagonista. CAPOULTRAS

Flachi Francesco Flachi

  • ZUCCA 9: Dopo un avvio disastroso alla prima uscita trova il bandolo della matassa e da quel momento in poi la sua squadra non sbaglia più un colpo. Il modulo 4-0-0 dà i suoi frutti. Se il Chelsea avevano ironizzato avesse messo un pullman davanti alla porta di Cech, l’Atletico ci ha messo la muraglia cinese. TATTICO

Mourinho Josè Mourinho

  • RIKI 6,5: Più assonnato e sconsolato del solito ma non meno presente e pronto a tirar su di morale i propri compagni. Viene utilizzato come uomo Sky dai presenti ricevendo sentite congratulazioni da colleghi giornalisti come Caressa e Bergomi. Da cameraman vede il trionfo dopo tante delusioni dei suoi colori. Purtroppo ha la sfortuna sua e fortuna dei propri compagni di non poter dare una mano concreta alla propria squadra e questo lo rende affranto molto, ma lui sa che quando tornerà ricomincerà a stupire tutti. È lui il vero uomo spogliatoio. PORTAFORTUNA

Pozzi Nicola Pozzi

 

GRAZIE A TUTTI E …. 100 DI QUESTE VITTORIE!

lunedì 13 maggio 2013

Caorle 2013: Le pagelle di Riki

Chiamarle pagelle è riduttivo, non leggerle sarebbe peccato: godetevele!

Juan: 7,5

Ritorna a Caorle dopo 2 anni d assenza e si rende subito protagonista di 2-3 prodigiosi interventi nelle partite del girone. Passati alla fase finale ha il grande merito di ipnotizzare dal dischetto il centroavanti, portando così i suoi alle fasi calde del torneo; se proprio dobbiamo trovare un neo al suo torneo forse sono stati i rinvii non all’altezza della sua tecnica. Da segnalare poi un’uscita palla al piede con quasi gol degna di essere ricordata negli annali del calcio a 5. RAFAEL (portiere del Verona)

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Cecca: 7

Il Capitano di mille battaglie è sempre lì, presente anno dopo anno come se per lui il tempo si fosse fermato. E’ l’elemento più carismatico ma allo stesso tempo più problematico della squadra. Per tutto il torneo fa da chioccia ai talenti più giovani della squadra dimostrandosi un gran capitato sia fuori che dentro il campo. Indimenticabile il duello che ingaggia a scucchiaiate negli ottavi di finale dal quale ne esce (logicamente) vincitore. PUYOL(difensore del Barcellona)

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Jerez: 7,5

Inizia il torneo un po' sottotono complice anche i due denti mancanti che hanno levato in lui la sicurezza del bel giocatore che si ricordava, poi più per invenzione che per necessità, viene messo in un ruolo sulla carta a lui non congeniale; ma proprio da quel momento dimostra di essere davvero un gran giocatore esibendosi da anticipi all’ultimo respiro a chiusure eleganti, peccato che la sua altezza lo limiti se no potrebbe davvero essere considerato uno tra i più forti centrali del calcio a 5. BARZAGLI (difensore della Juventus)

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Fede: 7

Viene chiamato il colosso di Rodi per la sua gran fisicità ed in campo si è vista tutta, chiedere agli attaccanti avversari se hanno visto la porta. Il grande merito è quello di aprire le danze con il primo gol stagionale, un mix di potenza e tecnica. È anche l’anima del gruppo con la sua simpatia e la sua goffaggine (finestrino). PIQUÉ (difensore del Barcellona)

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Teo: 7,5

Con il fratello si trovano a memoria come se avessero già giocato a calcio insieme da quando erano ancora nella pancia della mamma, la sua qualità spesso viene limitata dal ruolo che il mister gli chiede di ricoprire ma lui con gran maturità abbassa la testa e comincia a mettere quella grinta che non si era mai vista in lui, tanto da far venire dei dubbi a Luca sul fatto che fosse davvero suo fratello. Corre e corre ogni volta che entra in campo con grande determinazione e umiltà che al giorno di oggi nel mondo del calcio sono molto rari. DE SCIGLIO (terzino del Milan)

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Ale F. : 7

Per la prima volte nella storia della squadra viene tesserato un veneto, e ovviamente ciò crea un po’ di stranezza all’interno dell’ Atletico che era sempre stato di Nord-Ovest; ma ciò non ferma un motivatissimo Ale che quando entra gioca dando il 110% come se volesse recuperare gli anni in cui non ha fatto parte di questo glorioso club. Il suo ottimo torneo viene condito anche da un gol di prepotenza quasi come se dicesse: "eccomi, ci sono anche io!". KOVACIC (centrocampista dell’Inter).

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Leo: 7,5

Il solito fenomeno discontinuo che farebbe storcere il naso ad ogni allenatore, infatti dopo la giornata di sabato la squadra aveva un po' perso la fiducia in lui, tante giocare ma fine a se stesse, senza mai incidere veramente. Poi la domenica si trasforma come fosse un lupo mannaro e comincia a sfoderare giocate su giocate che, oltre ad essere utili, sono molto belle, gusto per i palati più fini. Che dire...se il Barça non dovesse arrivare a Neymar lui è pronto a sostituirlo degnamente. NEYMAR (attaccante del Santos)

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Ale D. : 8

Che fosse forte lo si sapeva ormai da anni ma così aggraziato no. In campo lui non gioca ma danza sul pallone disorientando molto spesso gli avversari. In molti momenti è lui il vero trascinatore della squadra come è giusto che sia visto il campione che è. L’intesa con Luca e Leo è mostruosa e ciò gli consente di giocare anche più tranquillo, anche se spesso casca nei tranelli avversari che lo rendono nervoso. Per un anno lascia la palma di migliore del torneo a Luca solo perché ha segnato di meno ma in quanto al gioco non è secondo a nessuno. IBRAIHMOVIC (attaccante del Psg)

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Riky: 7,5

Per un torneo, lascia le vesti di buffone di corte per indossare i panni del bomber di razza. Tre gol non li aveva mai fatti neanche alla playstation, quindi per lui è un traguardo storico. Più che per le sue qualità ancora inespresse che si conoscevano già, la cosa che più ha impressionato i propri compagni è stato vederlo correre per la prima volta, proprio loro che erano convinti non ne fosse capace. Quando entra segna, quando sta fuori prende il sole, meglio di così non poteva andare il suo torneo. LJAJIC (attaccante della Fiorentina)

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Luca: 8,5 (il migliore)

Probabilmente insieme al gemello il giocatore più piccolo del torneo ma probabilmente uno dei più forti tecnicamente. Il suo sinistro è un’arma illegale, diranno in molti, ma in molti riconosceranno che questo ragazzo ha tutte le carte in regola per arrivare al top del calcio mondiale. Quest’anno è lui il bomber e la sorpresa di questo torneo per l’Atletico La Salle. Il Barcellona sta a Messi come l’Atletico LaS alle sta a Luca. MESSI (attaccante del Barcellona)

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Zucca: 7

Se la squadra è arrivata fino ai quarti gran parte del il merito è suo. Ci mette un intero giorno a trovare l’assetto e gli uomini giusti per interpretare il suo modulo, ma quando li trova vedere giocare la sua squadra è davvero una delizia. Il tiki-taka del Barcellona ormai è superato: ora c'è lo Zuc-zuc. KLOPP (allenatore del B.Dortmund)

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Giulia: 7

E’ la prima ragazza presente a Caorle. È la compagna e futura moglie del portierone giallorosso ed è proprio lei che lo incita sia dentro che fuori il c... copriletto. Per lei son venuti da Milano per osservarla da vicino alcuni osservatori di Corona. PAPARAZZA DI CORONA.

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Nico, Moli, Lore, Yari

I grandi assenti-presenti di questo torneo. Assenti sul rettangolo verde ma sempre presenti nel cuore di questa squadra. Da ogni parte del mondo fanno di tutto per conoscere in tempo reale i risultati e le news della loro squadra. ULTRAS

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By RIKI

lunedì 11 marzo 2013

Tutto in una notte, 2° classificati!

L’Atletico La Salle torna in campo a poca distanza dall’eliminazione al Torneo del Cus di Milano, terminato per noi agli Ottavi di finale. La squadra riunita agli ordini di mister Zucca è infatti la stessa che ha affrontato il torneo invernale, con l’unica eccezione di Jean tornato tra i pali (dopo la finale persa alla Coppa d’estate di agosto). Lo scenario è il Tutto in una notte di Rescaldina, calcio d’inizio alle ore 21.00, Finale prevista alle ore 2.30 del mattino.
I giocatori rispondono presente all’appello del Cap, nonostante i molteplici impegni: Nico e Gerez infatti giocheranno in Campionato il giorno dopo con le rispettive squadre, Ale e Leo hanno finito di giocare un’ora prima, Jean partirà direttamente per la montagna, alle 8.00 deve essere sulle piste; ovviamente è il Cap stesso a dare l’esempio, lui infatti raddoppia: partita al sabato (prima) e alla domenica (dopo). Questo si chiama attaccamento alla maglia!

La prima partita è alle ore 21.00 contro l’organizzatissima compagine degli F.C. COYOTE. Una squadra forte individualmente e collettivamente. Ma i nostri non sono da meno, giocano una gara umile, attenta in difesa e si dimostrano pericolosissimi davanti. Un super Nico segna una tripletta nei primi minuti, con 3 perle, di cui l’ultima da Campione: punizione precisa sotto al sette da destra. In contropiede, nonostante gli errori iniziali, Ale diventa spietato, il vantaggio per noi è di 3 reti. Poi però un rilassamento generale che esalta le grandi doti avversarie: alla fine è sconfitta, bruciante, per 8-7. La qualificazione è seriamente a rischio.
Si rigioca subito alle 21.50, avversari IL BUCANIERE CASTELLANZA. Il primo tempo è caratterizzato da troppe amnesie difensive, la stanchezza per i 40 tiratissimi minuti della gara appena giocata si fa sentire. La ripresa comincia con uno svantaggio marginale. Il Capitano, deluso ed arrabbiato, suona la carica e ridisegna la squadra. Si passa al 2-2. E la rimonta diventa realtà. Alla fine è 10-8, si può ancora sperare nel passaggio come miglior seconda. Una salamella e l’anteprima dell’inno (prossimamente su questi schermi) ridanno un pò d’umore, ma la precoce eliminazione aleggia. Tutti ad assistere quindi all’ultima gara del girone, alle ore 23.30. I risultati sugli altri campi non sono confortanti, l’Atletico è eliminata dopo un  tempo di gioco. E’ invece l’ultima gara del girone ad essere combattuta: Coyotes e Bucanieri si fronteggiano apertamente, di gol in gol. Forse si può sperare in questo risultato… A 5’ dal termine i Bucanieri si portano inaspettatamente in vantaggio di una rete! Siamo ancora dentro! Ma un tiro libero cancella il vantaggio, che equivale all’eliminazione…Mancano una manciata di secondi… E accade il miracolo! Bucanieri di nuovo in vantaggio! Alla fine vincendo di due reti ci garantiscono il passaggio del turno, come prima classificata del girone! Tutte e tre a 3 punti, passiamo per miglior differenza reti…Un girone di ferro, veniamo ripagati dell’ottima prestazione soprattutto  nella prima gara, anche se la fortuna questa volta ci ha aiutati.
Semifinale alle 1.00. Avversari gli ESPERIA PETRONIO di Roma. La stanchezza si fa sentire, Leo purtroppo non ce la fa. Diamo vita ad una gara quasi perfetta, rischiando pochissimo e cercando di colpire in contrattacco. Un palo del Capitano sembra confermare che la porta è stregata. Ma proprio il numero 3 a pochi minuti dal termine pesca su angolo Ale, che stavolta non sbaglia! 1-0! Resistiamo quel che basta, la Finale è nostra!
Ore 2.30, avversari i rumeni del DREAM TEAM. Forse appagati, sicuramente molto stanchi, probabilmente inferiori, i primi 3’ sono da incubo: 3-0. Nico accorcia le distanze, ma la partita sembra proibitiva: Jean non si avvede del pallone dietro di lui, 4-1. Nella ripresa giochiamo meglio, anche se le energie sono di pochi, il Capitano si batte come un leone, salviamo la faccia, alla fine è 6-3.
La felicità per una bella serata/nottata passata assieme, la consapevolezza di aver dato tutto, l’aver raggiunto la Finale, l’essersi battuti per 140 minuti di gioco, non lasciano spazio alla delusione. L’unico rammarico è per la terza finale consecutiva persa, dopo Morgex e La Salle dell’anno scorso. Ma la stagione è appena iniziata, e se questo è il punto di partenza, possiamo arrivare ovunque.

Tutto in una notte - Rescaldina - 2° posto Torneo Rescaldina
La squadra (da sx in alto) : Ale, mister Zucca, Leo, Nico e il simpatico Direttore di Gara
Jean, Ale F., Gerez, il Cap.

sabato 19 gennaio 2013

Atletico La Salle – Orgasmus Milano

Atletico La Salle – Orgasmus Milano   8 - 3

Il torneo del CUS Milano entra nel vivo e i paladini biancoblù mostrano tutta la loro autorevolezza nel primo match da dentro o fuori. Per i sedicesimi di finale i bussolotti riscaldati dell’urna di Nyon regalano una squadra che definire tale è agghiacciante (per dirla alla Conte). Gli avversari sono il tripudio della sciatteria e nonostante la discendenza griffata re Juan Carlos, del barcellonismo e della scuola catalana i moricones di turno posseggono solo la “manita”, intesa come le 5 sberle di differenza che l’Atletico La Salle deposita sul loro groppone. L’8-3 finale è roba da orgasmo vero. Non solo di nome, ma di fatto.

LA PARTITA

La prima frazione si rivela scorbutica come una tazza di gazpacho a stomaco vuoto. L’Orgasmus spara tutte le sue cartucce e risponde colpo su colpo: al primo sussulto di Leo, imbeccato da Scaccia al 3’, replica subito dopo il pilone iberico grazie a una punizione contestata. L’azione del 2-1, al 7’, è da manuale: Scaccia lancia Gerez che serve Leo (tutto di prima) e il copione sembra scritto. Sembra perché i nostri sono un po’ imbolsiti dalla sindrome post-Panettone, mentre i seguaci di Francisco Farinos fanno della corsa la loro peculiarità, raggiungendo il pareggio e congelando il primo tempo. Sulla sirena una pennellata proibita del Peter viene disinnescata dalle lunghe leve dell’estremo difensore in maglia verde. All’intervallo, sospinti dalle raffinate invettive di mister Zucca, i biancoblù decidono di cominciare a fare sul serio e prontamente Gerez, al 1’ batte a dovere una punizione che rende un po’ più sopportabile il clima della ghiacciaia del Giuriati Stadium. L’inerzia si sposta tutta dalla parte dell’Atletico La Salle che, complice la mancanza di qualità dei giocatori dell’Orgasmus, per giunta a corto di cerveza in corpo, dilaga grazie al guizzo di Scaccia e al rapace Leo che mette in buca altri tre palloni. Le parate sontuose di Michieli mandano in fumo le residue ambizioni spagnole, prima che l’unica rete avversaria della ripresa e il punto esclamativo di Scaccia, con Leo che ci prende gusto anche in versione uomo-assist, sanciscano la fine della partita.

MICHIELI 7,5  – Veste i panni del portiere improvvisato, ma dimostra di non essere un imbucato alla festa e gioca con la stessa sicurezza di Pino Taglialatela. Fiore all’occhiello, insieme a Geretto, del mercato di riparazione si erge a saracinesca pura sventando ripetute conclusioni che avrebbero piegato le mani a “Saponetta Fiori” o chicchessia. CHAPEAU

PETER 7-  – Al capitano non si può mai rimproverare impegno e sacrificio. Anche in una serata non brillantissima, in fase difensiva si conferma un apprezzabile puntello e pompa tutta l’energia che ha nel serbatoio. Sembra però che abbia fatto un’indigestione di sobrasada, memore dei tempi in cui si pavoneggiava in quel di Minorca. Un merito gli va riconosciuto: ingaggia un duello memorabile con il nervosissimo centravanti iberico che, inneggiando alla sciatteria più becera, si presenta con un paio di squallidissime Superga (voto 4 BARBONAIA), smoccolante contro l’arbitro per ogni contatto o presunto tale. “E’ troppo forte, non riesco a marcarlo, se uno è forte è forte” afferma l’aizzante capitano che lo irretisce ancora di più. E senza dubbio ci riesce. FOMENTATORE

LEO 8  – Ecco il pokerissimo che da solo vale il prezzo del biglietto. Tatticamente crea qualche grattacapo all’allenatore, ma in una di quelle serate dove c’è chi può e chi no, lui fa decisamente parte della prima fazione. Di riffa o di raffa ogni pallone che tocca si trasforma in oro. Con buona pace degli scettici messi a tacere mestamente. RE MIDA

ALE 7-  - Decisamente in ripresa rispetto alle ultime prestazioni, entra nel momento più delicato del match e contribuisce al netto cambio di marcia che lancia l’Atletico La Salle verso gli ottavi di finale. Gli manca un po’ di sana arroganza sotto porta, ma è ammirevole il suo lavoro in fase difensiva. All’occorrenza, come terzino aggiunto, è molto prezioso e riempie d’orgoglio il mister che su di lui aveva scommesso (omessa denuncia nell’aria…). VEEMENTE

SCACCIA 6,5  – Il compito del bomberone è ingrato. Giocare contro una difesa ermetica ed essere l’unico riferimento offensivo alla lunga prosciuga. Sgomita, scazzotta e si danna per la squadra. E’ più macchinoso del solito, ma anche in una serata così così foraggia la classifica cannonieri con altri due timbri. Tanto lavoro sporco e si becca pure un cartellino giallo per eccesso di generosità. ROBIN HOOD

GEREZ 8,5 - Lasciamo perdere certi paragoni. Tra il Maradona del Bosforo (alias Emre Belozoglu) e il Romario del Salento (alias Fabrizio Miccoli) hanno già toppato in tanti e sarebbe troppo facile ostentare appellativi come Beckenbauer della Brianza o di tal tenore. E’ una vera e propria rivelazione quel trottolino dall’aria sbarazzina, che indossa lo storico numero 6 ritirato dal Milan in onore di Franco Baresi al termine della lontana stagione 1996-97. Sfodera una prestazione no limits a tutto campo che attenta alla salute mentale di chi lo guarda: lo vedi sgattaiolare tra difesa, centrocampo e attacco e poi tra attacco, centrocampo e difesa e rischi di farti venire le allucinazioni o di vederti recapitata una pizza in faccia, reo di essere stato catapultato sul set di “Mi sdoppio in quattro”. Lui dice tutto tronfio che questi sono i suoi standard, il capitano storce il nasone e lo manda laggiù… Stantuffo inesauribile, se lo sia anche in altri contesti non è dato saperlo. DUREX

MISTER ZUCCA 8  – Il camaleontico Zucca in panchina è diventato un portento. Nelle decisioni che contano ha la stessa fermezza di Roy Hodgson (“Chi metti adesso Zucca? Eh boh aspetta, cazzo ne so”) e la stessa elegante compostezza di Carletto Mazzone. Con una flemma da “Se famo 3-3 vengo sotto la curva” in Brescia-Atalanta non fa mai mancare i suoi lucidi consigli e gestisce bene il gruppo. Trova la chiave tattica che schioda una gara facile solo in apparenza: non inserire mai (mai!) il numero 4. Ovviamente per manifesta superiorità. LUMINARE

SCENA DELLE GIACCHE 10 All’inizio del secondo tempo il direttore di gara, ormai un habitué del CUS, chiede di invertire le panchine per procedere con le sostituzioni e non dare adito a ulteriori polemiche, dato che gli animi sono già abbastanza surriscaldati. A questo punto comincia una corsa disperata dei moricones che, non curanti dell’azione in svolgimento (ognuno è libero di stabilire le proprie priorità), si avventano sui loro bei giacconi lerci mossi dal timore che vengano “zanzati”. Va bene tutto, ma i “ladrones” per eccellenza non siamo noi. MONDO ALLA ROVESCIA

Alessandro Dinoia

venerdì 16 novembre 2012

Atletico La Salle - Salami

TORNEO CUS MILANO

1° Giornata, 15 novembre 2012.

E’ un debutto senza intoppi quello dell’Atletico La Salle al torneo del Cus (non per essere volgare) Milano. La squadra di capitan Peter lancia un chiaro messaggio a chi nutre ambizioni di vittoria finale: la coppa passa da qui. Troppa la differenza a livello qualitativo che schiaccia l’avversario di turno, il Salami, che nel primo tempo sopperisce atleticamente a un divario tecnico che si rivela fatale nella ripresa. Finisce 10-4.

LA PARTITA

Passa appena un minuto e il Salami colpisce la traversa. E’ il classico fuoco di paglia perché i nostri passano grazie al primo squillo di Scaccia; una punizione di pregevole fattura ristabilisce la momentanea parità ma Scaccia dopo essersi improvvisato portiere nella porta sbagliata rimette le cose a posto. Il match non concede pause e siamo solo all’8’ quando il Peter insacca il 3-1: dalla panchina mister Zucca suggerisce “ha segnato Cecca, possiamo andarcene tutti a casa”, ma il bello deve ancora venire. Dopo un’altra rete degli insaccati, Nico fallisce un rigore a riprova del fatto che le cose facili gli piacciono poco e così, su un’uscita alla “Salta con noi Jimmy Fontana”, Fefo spiana la strada per il pareggio. Nei momenti più delicati gli elementi di maggior classe prendono in mano la squadra. E’ il caso di Cecca (Nico Cecca!) che da centrocampo fa partire il siluro del vantaggio, prima di farsi perdonare anche dal dischetto con un tiro chirurgico che bacia il palo e gonfia la rete. Nell’intervallo il capitano scuote i suoi e tutto il suo carisma trapela da espressioni del tipo: “Voglio vedere il sangue negli occhi”. Poco importa se poi i compagni (vedi Fefo) rispondono: “Meglio di no”. Il tè caldo portato in extremis dal provvidenziale fotografo Jonathan (l’Inter ci guadagnerebbe se giocasse lui al posto della controfigura) è zuccherato quanto la modestia del Peter ma l’arbitro cartonato dice che è tempo di riaccendere le ostilità. Gli affumicati riaccorciano le distanze al 3’: da quel momento, però, tutto lo strapotere dei nostri beniamini si traduce in azioni sul velluto, come quella che manda in gol Leo, che archiviano la gara. Gli automatismi, complice la saggezza tattica del redivivo Zucca, funzionano e Scaccia timbra ancora il cartellino. Tocca quindi al rientrante Ale, a Leo, e a Scaccia arrotondare il punteggio. Il rigore calciato fuori da Leo anticipa il fischio finale del direttore di gara. I Salami tornano a casa insaccati e contenti.

LE PAGELLE

FEFO 7-  – E’ la piacevole sorpresa della serata. Intrepido del pericolo, nonostante la febbre lo debiliti nel fisico, il nostro portierone riesce a non risentirne sorretto da uno spirito guerriero. Eccetto uno svarione (che gli costa il meno in pagella) chiude puntualmente lo specchio della porta rendendo vane le ficcanti ripartenze avversarie. A proposito di ficcare… tra 2 giorni torna l’Eli! Bella lì! LUSSURIOSO

ZUCCA 6,5 – Nel primo tempo dà utili istruzioni alla squadra (tornareee, dai Leo, Ale quell’errore l’hai già fatto una voltaaa, tornareee, credo basta), poi sveste i panni dell’allenatore e scende in campo a comandare la difesa. Ha il senso della posizione di Sinisa Mihajlovic e la tecnica di Marcos Andrè Batista Santos, in arte Vampeta: il giusto mix per trasformare ogni pallone vagante in un docile gomitolo di lana. E chissenefrega se il Peter gli dice di far calare la pancia! GATTONE

NICO 7,5 – Da lui è sempre lecito aspettarsi di più, lo impone il Palmares. E’ comunque il punto di riferimento della retroguardia e, in caso di necessità, il Cecca più dotato sale in cattedra. La curva del Lido Park Stadium mugugna quando non riesce a trasformare un rigore, lui la mette a tacere con il linguaggio che predilige: di qui non si passa. CORIACEO

PETER 7,5 – Leader dentro e fuori dal campo, sfodera una prestazione cuore e polmoni come gli compete. Cinguetta più di Twitter spronando i compagni a non mollare un centimetro e li rimbrotta quando peccano di ingenuità incassando un’ammonizione stupida per un cambio sbagliato. Se non sa cosa dire, perché è zitto da troppo tempo, se la prende con il portiere abusando del suo termine preferito: personalità. Esce dopo pochi minuti della ripresa e chiede alla panchina di avvisarlo al 15’ per rientrare, ma al 12’ è già in campo scalpitante perché il capitano fuori non ci resiste. L’uomo che sussurrava agli uccelli (chiedere ad Attila il pappagallo), è specializzato anche in rettili. INCANTATORE (di serpenti)

ALE 6,5 – Al rientro dopo un lungo stop, dà il suo contributo nella ripresa e la partita prende una piega definitiva. Carbura con il passare del tempo dando la sensazione che abbia solo bisogno di mettere minuti nelle gambe per recuperare la forma migliore. Esce con i crampi dopo aver lasciato tutto sul terreno di gioco. DIESEL

LEO 7 – Inizia in sordina, giusto il tempo di oliare i meccanismi offensivi con il compagno di reparto Scaccia. Poi si sblocca e senza strafare contribuisce all’abbuffata trovandosi a meraviglia con il bomber. Protagonista dell’azione più bella della partita, sa che per ora può bastare così. TAMBUREGGIANTE

SCACCIA 8 - Man of the match. Dategli il pallone e lo mette in cassaforte (o meglio in porta). Autore di un poker che spiana la strada all’Atletico La Salle, abbina eleganza, dribbling e concretezza a un fisico alla Zlatan. Chi lo ferma è bravo, ma il problema è chi? RISOLUTORE

Ale Dinoia

mercoledì 16 maggio 2012

Caorle 2012

Eccoci di nuovo qua, a narrare le gesta dell’Atletico La Salle al Trofeo Legea di Caorle, per il quarto anno consecutivo. Dal lontano 2009, quando con appena 7 giocatori decidemmo di partecipare (temendo di fare una figura barbina…), ad oggi che abbiamo avuto la fortuna di portare 9 giocatori, con stemmi sulle maglie e divise di rappresentanza, tanto è passato. La squadra ha una sua identità, il tasso tecnico è migliorato, il gruppo sempre unito. Quest’anno il bilancio “giocato” è dolce-amaro: un clamoroso piazzamento al 6° posto in classifica generale dopo la prima giornata, con 24 reti fatte e appena 4 subite, e un’uscita di scena troppo rapida alla domenica, alla prima partita degli ottavi di finale. Rimane imbattuto il record della seconda partecipazione, dove centrammo i quarti di finale. Ma allora erano 32 squadre, da due anni sono 44… Il bilancio “affettivo” invece quest’anno come non mai è al top: un gruppo sempre più unito, legami sempre più profondi, non potranno che dare soddisfazioni anche sul campo a questa squadra, in un futuro prossimo che siamo certi non tarderà ad arrivare.

calendarioIl Tabellone del Torneo 

Il Torneo: si inizia alle ore 10.00, avversari i Clitoridei di Treviso. L’inizio è da incubo, subito sotto 2-0. Ma con calma e coraggio, gettiamo il cuore oltre l’ostacolo, e rimontiamo prima con i gol di Gerez e Ale, poi superiamo sempre con Ale, Leo e il sigillo del Cap. Alla fine 5-2, niente male! Seconda gara alle ore 12.00, avversari gli Amici della patatina di Vicenza (un girone sessualmente orientato il nostro…). Qui la vittoria arriva ancor più facilmente con un’altra doppietta di Ale in forma mondiale, poi Gerez e Leo. 4-1 definitivo.

ale vs clitoridei Bomber Ale (detto “El Loco” Abreu) si destreggia tra 3 avversari

Ore 13.30 è la volta delle Mele Trentine di…Trento! E questa nel bene e nel male sarà la partita chiave per decifrare il nostro Torneo. Avversari che sono costretti a schierare un giocatore di movimento tra i pali. Ecco che l’Atletico ha vita facile, e puntando ad arrivare più in alto possibile nella generale, infierisce per 24 minuti. Il finale è tennistico: 15-1, segnano tutti, 4 gol li fa Ale, 3 Leo, poi 2 Riki e Gerez, quindi Lore, Moli, Cap e infine Nico, impiegato col contagocce perchè reduce da un brutto infortunio (l’assenza ovviamente si farà sentire soprattutto alla domenica).

riki Prime reti per Riki a Caorle alla sua 3° partecipazione, sotto Ale e Gerez (vice-cap.) si godono il successo.ale e gerez 

Al pomeriggio quindi meritato riposo, la giornata è fantastica, un tuffo in mare e uno spritz al chiosco sulla spiaggia le gratificazioni migliori. In serata la notizia: 6° posizione, 6 di coefficiente, e se Yari non avesse dormito sul gol della bandiera nell’ultimo match, saremmo addirittura 4° (con accesso diretto ai Quarti di finale!). Le vertigini le pagheremo assai care però…

yari Uno Yari un pò rammaricato…nico

…e un Nico che se ne deve stare con le braccia lungo i fianchi

 

 

 

 

 

 

La domenica come spesso accade, il tempo si guasta. Così attendiamo pazientemente l’ora di scendere in campo, fissata alle 16. Al mattino, Ale e Leo si danno alla filosofia che la terza prova incombe, Gerez sonnecchia, gli inossidabili Moli e Lore vanno al campetto con la palla, il Cap assistito da Riki e Yari va a studiare gli avversari… Il sostegno per i Salami Nostrani di Luca Geretto non manca, ma questi vengono asfaltati dalla simpatica squadra di Bari. La tensione sale, si arriva finalmente alla gara. Avversari i giovani Veriplast di Bergamo per un classico derby lombardo. L’inizio è promettente, Gerez e il Cap vanno vicino al gol, Ale se lo divora a tu per tu col portiere, Lore dietro è un leone. Ma incombono le punizioni…ancora loro decisive in negativo. In pochi minuti due calci piazzati ravvicinati ci portano al doppio svantaggio… Da lì in poi il buio (o quasi), una squadra sbilanciata che non trova per poco la rete (palo di Gerez) e ne prende altre due in contropiede… il risultato è schiacciante, 4-0. I rimpianti ci sono, tatticamente l’avevamo impostata veramente bene…

leo e lore La punizione di Lore non va a buon fine

Paghiamo quindi come detto una posizione nella generale troppo alta per noi, anche se gli avversari degli ottavi erano battibili (con una maggiore attenzione..). Rimane l’obiettivo di arrivare nelle prime 4, magari con qualche squadra tosta in meno nelle prossime edizioni (quest’anno il livello era particolarmente alto).

Ma la stagione dell’Atletico non è che appena cominciata: proseguirà con la Leo Cup e con un altro appuntamento che verrà svelato a breve. Poi con molta probabilità la Seconda edizione della Coppa d’estate: e lì si che c’è da difendere un titolo!

jaco Il Capitano e sotto corsetta di riscaldamento e allenamento con la palla

 riscaldamento

 

 

 

 

yari e lore

relax

Relax post-partita

squadra

LA SQUADRA DEL TROFEO LEGEA-CAORLE 2012

(in alto da sx: Nico, Ale, Leo e Lore

in basso da sx: Moli, Gerez, Riki, Yari e il Cap)

martedì 15 maggio 2012

Le pagelle di Caorle 2012 (by Riki)

  • YARI   7 : 

confermato dopo le ottime prestazioni dello scorso torneo non delude chi ha creduto in lui. Parte un po’ a rilento sembrando un po’ scarico e forse logorato dalla pressione della partita d'esordio poi come l'anno passato da prova dei suoi riflessi felini che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo del calcio a 5...GATTO

Marco-Storari

  • CECCA    7 :

Il capitano che tutti vorrebbero avere, burbero ma con un cuore d'oro diciamo un giovane Gattuso; alterna grandi giocate (nei suoi limiti) a grandi "scodellate" inutili dando la colpa al malcapitato di turno; è il solito torello che corre corre senza mai stancarsi; come sempre dà l'anima spronando sia in campo che fuori i propri compagni a non mollare mai e forse è proprio questo che consente all'Atletico La Salle partita dopo partita di credere sempre più nei proprio mezzi...POLMONI D'ACCIAIO

20120512143116_4ringhiogattuso

  • LORENZO     7.5 :

Rivelazione dello scorso torneo si conferma ad altissimi livelli dirigendo e dando sicurezza al reparto arretrato con un’esperienza da veterano, nel corso di ogni partita prova a spingersi in avanti creando sempre dei pericoli, si prevede un gran futuro per colui che ormai si sta dimostrando un pilastro fondamentale per costruire un gruppo vincente...COLONNA D'ERCOLE

AmichevoleMilanetto

  • GEREZ    7.5  :

Il vice-capitano è l'esempio di tecnica tenacia e umiltà fuse tra loro; gioca ogni partita come se fosse l'ultima dimostrando di non mollare mai un centimetro davanti a nessuno; ormai il sinistro con papera del portiere è diventato il suo marchio di fabbrica...L'ULTIMO SAMURAI

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  • ALE    8 (il migliore) :

Ecco a voi lo Zlatan Ibrahimovic dei poveri, gioca sulle punte, ogni pallone che gli capita a tiro è un potenziale gol, è il capocannoniere della squadra, alterna giocate utili a giocate estrose...in poche parole...SUPERSTAR

ibrahimovic

  • NICO    7 :

Il giocatore cardine di questa squadra è costretto per un anno a lasciare lo scettro di migliore al compagno di squadra, stringe i denti e prova a giocare soltanto perchè non vuole deludere i proprio compagni, gioca vistosamente dolorante a causa di un brutto infortunio ancora da valutare...DOTT. HOUSE

Pato

  • LEO    7.5
  • Insieme al compagno De Martini costituisce un tandem di pura fantasia e genialità, alterna giocate e guizzi alla Leo Messi (scusate se è poco) a pause profonde; tecnicamente non si discute e siamo certi che il futuro sarà dalla sua parte. DOTTOR JAKYLL

    Vucinic-juve

 

  • MARCO     7 :
  • Dalla spagna con furore ecco a voi l'elemento più carico della squadra; si allena con grinta e umiltà per dare poi il massimo quando viene chiamato in causa correndo e ricoprendo ruoli a lui non congeniali, colma le sue mancanze tecniche con la grinta che fanno di lui un giocatore essenziale fuori e dentro il campo...TUTTOFARE

    Marco-Rossi

 

  • RIKI    10
  • Che torneo sarebbe senza Riky, torna a giocare dopo una serie di brutti infortuni che hanno fatto temere addirittura alla sua vita, riesce a timbrare addirittura il cartellino per ben 2 volte (come se ci volesse molto potrebbero dire in tanti ma lui era li e si è fatto trovare pronto alla faccia vostra), è il componente a detta di tutti più simpatico, più bello, più forte, più intelligente, più tutto di tutti e per questo lui stesso è grato della sincera ammirazione dei suoi compagni...IL JOLLY

    cassano-milan-258